giovedì 9 dicembre 2010

Allenati e trasferiti (che fanno stasera le ragazze dell’Est?)

Magnifica giornata di allenamento sabato 4.12 con vento tra il Maestrale e la Tramontana a spianare il mare e a consentirci quell’andatura liscia e filante che il J sempre ci regala in queste condizioni.
A bordo manca Debburi, ma c’è Marco, alle prese coi compiti del 2.
Sole, colori primaverili e aria fredda invernale ci accolgono nella tarda mattinata.
Un paio di colazioni al Boma, poi virate, issate, ammainate e strambate a volontà.



C’è tempo per un po’ di relax, c’è chi vede una balena (?!?), chi litiga con la piadina (bleah!), chi ballonzola in pozzetto (huè!), chi ritrova la verve del “fotografo ufficiale” (cliclicliclick).
Si rientra, smontiamo il timone e puliamo imbrattandoci di “pece”.
Il sole è già tramontato, splendido. La sera scende veloce.


Poi con calma, in albergo, doccia, cena, nanna…speriamo nei 15 nodi di scirocco, con poco mare, per dare il meglio scivolando via.
Le nuvole nere della domenica mattina confermano le previsioni, ma di vento neanche l’ombra.
Si esce e si ciondola, per 3 lunghe ore, poi il comitato ci manda a casa, regata annullata.

Allora scatta subito il piano B; trasferimento immediato della barca a Genova Aeroporto.
Sbarchiamo Alex, che riporterà le auto al marina, seguendoci dall’autostrada, e schizziamo via con la promessa di far presto, per una pasta in compagnia che Erni sembra già aver messo sul fuoco.
Ma lo scirocco c’era eccome verso Genova! Dobbiamo cambiare randa e togliere il genoa; almeno una ventina di nodi ci investono improvvisamente e il mare inizia a salire. Con David al timone surfiamo fin che si può, poi ci si mette la risacca della diga e sembra di essere sulle montagne russe, con onde che ci assalgono da ogni parte. Il J fa il suo dovere, ma che splendida barca!!! Non teme neppure queste condizioni. Con una mano e col fiocco filiamo sui “marosi” (qualcuno anche frangente) e, a qualche centinaio di metri della piattaforma petroli, poggiamo per l’ingresso al porto, dove ormeggiamo fradici e infreddoliti, ma felici del veloce trasferimento. Sono le 16.00, tutto è compiuto.


Orion ci accoglie per la cena con il calore dell’amicizia e con la sua fascinosa atmosfera “old style”. La pasta era veramente sul fuoco con un sugo di quelli tosti (penso di averne mangiati 4-5 piatti…), prologo con focaccia di Recco e salumi e postfazione con pasticcini e champagne…

Ritorno con pioggia e nevischio sulla TO/SV, riscoprendo le belle canzoni di Riccardo Fogli e Baglioni…che pace!!!

Ancora un week-end di magnifiche emozioni e amicizia e su tutto la schiettezza selvaggia del mare, a tenerci a galla sul mondo per farci danzare ancora sull’onda del tempo che fugge.