martedì 18 gennaio 2011

Campionato Invernale Santa Margherita Ligure

Anche quest’anno Landfall parteciperà al Campionato invernale di Santa Margherita Ligure.
Il campionato si disputa nelle acque antistanti il porto di Santa e prevede la partecipazione di 3 classi di monotipo: J24, J80 ed Etchells.
Lo scorso anno abbiamo ottenuto il 7° posto su 13 concorrenti.
Speriamo di fare ancor meglio nel 2011.
La particolarità e l’interesse di queste regate risiede nel fatto che si gareggia tra barche identiche, e soprattutto in uno specchio acqueo tra i più belli del mondo a livello paesaggistico.
Mitico il “misto mare” del Caffè del Porto e leggendaria l’ospitalità di Luciano del B&B “Maggiolini” a Camogli.
Come al solito si prevede il sabato di allenamento e la domenica di regata.
Le date sono le seguenti, seppur ancora non ufficializzate dal bando (possibile che il 3 aprile sia un errore):
27 Febbraio 2011
12-13 Marzo 2011
27 Marzo 2011
9-10 Aprile 2011

Fate il tifo per noi, mi raccomando.
Buon vento a tutti, Max.



Ma perchè non veniamo a vivere a Genova?

Ma perché non veniamo a vivere a Genova? Non c’è un motivo valido, solo banali scuse legate a futili e inconsistenti tematiche lavorative, abitudini sedimentate di indoeuropei stanziali che un giorno si dedicarono all’agricoltura, invece di continuare a viaggiare, seguendo il sole e il clima favorevole…Ciò per dire che il tempo atmosferico dello scorso week-end, con temperatura tra i 15 e i 20 gradi è stato davvero un anticipo di una primavera che speriamo brillante e ricca di nuovi risultati e di nuovi amici.
Purtroppo di vento pochino, tanto che dobbiamo rinunciare all’allenamento del sabato, accontentandoci di una fantastica seduta plenaria con crema abbronzante nel dehor del “Boma”.
Poi cena di pesce, di varia foggia, qualità e freschezza e a nanna presto.
Domenica con sole brillante e cielo blu. Ancora niente vento, ma la flotta fiduciosa esce dal porto con obiettivo il ciondolare al sole. Tutti o quasi a motore spento, scarrocciando lentamente qua e là…Qualche temerario, vedendo all’orizzonte zone turchesi e lievi increspature, si avventura più al largo, comunicando un 6 nodi di vento dai quadranti meridionali che pian piano si stende sul campo di regata, risvegliando un po’ tutti dal torpore.
E via, in quattro e quattr’otto la linea di partenza è già là.
In cuor nostro il mare piatto e il poco vento ci fanno sperare in un risultato probabile, che poi risulterà man mano possibile…poi reale.
Partenza:
al terzo tentativo la classe “regata” riesce a partire (mi veniva un “togliersi di mezzo…”) e ci lascia libero il campo. Tutta la flotta si ammassa dalle parte della barca giuria con l’intento di scivolare poi lentamente lungo la linea e partire dalle parti della boa. Noi restiamo fuori dall’allineamento fino ai due minuti, poi mure a sx entriamo sul campo a circa metà della linea, sfruttando un ampio spazio lasciato libero dagli avversari, strambiamo veloci e siamo lì, liberi da coperture, con Musa che ci sfila sotto vento e ci si mette davanti. Partiamo veloci, senza problemi, finalmente in pole position.
Bolina:
proseguiamo un poco mure a dritta perché lì sembra esserci un più di vento, poi un po’ costretti da un avversario che pasticcia, un po’ convinti da tutta la flotta dei “regata”, che tira lungo il bordo opposto, viriamo e andiamo a un incrocio molto “incoraggiante” con Outsider, che ci sfila appena davanti…siamo ben messi (nel contempo leggo telepaticamente i pensieri di Erni…).
Poi sul centro del campo riviriamo e andiamo a un nuovo incrocio con Outsider, che qui mostra di aver guadagnato qualcosa…ci sta.
Qui avviene ciò che penso sia la tattica che ci ha fatto perdere qualcosa. Dopo l’incrocio dovevamo seguire Outsider, invece tiriamo dritto, mure a dritta fin quasi a prendere la lay-line. Poi viriamo e raggiungiamo la lay-line di destra. Apparentemente le tattica è ok, perché incrociamo Musa e le siamo davanti; ma Outsider, a paragone, ha guadagnato tantissimo su tutto il gruppo di inseguitori.
Prendiamo le boe in scioltezza, a dir la verità leggermente alti, e issiamo lo spinnaker.
(morale, ovvero…dice il saggio: quando incroci Moresino e vedi che sei in buona posizione e libero da avversari…seguilo!!!!)
Poppa:
proseguiamo subito mure a dritta per un po’ e vediamo che il J riesce a tenere un angolo molto migliore di quello delle barche più grosse, che continuano più orzati, per riuscire a muoversi nel poco vento rimasto. Allora sparigliamo, strambiamo e ci portiamo sul centro del campo, fiduciosi di trovare poi verso terra un refolo più consistente che ci porti in boa mure a dritta. In effetti grosso modo così sarà, ma il vento cala parecchio e fatichiamo tutti ad arrivare. Il refolo in verità lo prendono le barche grosse, sul lato sinistro del campo, che ci precedono per una manciata di secondi sulla linea; anche Iaia arriva insieme a noi, sotto vento…ma noi siamo certi che saranno tutti dietro.

La regata finisce qui. Solo un giro per tutti.
Monitoriamo l’arrivo di Scirocco e la lontananza di Bilbo, i nostri avversari diretti di classe.
Questa volta non ci sono dubbi, siamo là davanti.
Accarezziamo nel silenzio la consapevolezza che la classifica ci darà una grossa soddisfazione, ma ci teniamo abbottonati, un po’ per effettiva ricerca di umiltà, che in quest’ambiente non è mai abbastanza, un po’ per scaramanzia.
In effetti così sarà: primi di classe e quinti assoluti, il miglior risultato di sempre.
Saliamo all’ottavo posto in classifica generale e il sesto e il settimo non sono così irraggiungibili.
Grande equipaggio, fantastico, bravi tutti.

Ancora una volta Landfall scivola via sull’onda quasi assente, comincio a sentirne l’anima, che corre libera sul Mare della Tranquillità…